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 gli dei primigeni o grandi antichi

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MessaggioTitolo: gli dei primigeni o grandi antichi   gli dei primigeni o grandi antichi Icon_minitimeMer Ago 22, 2007 2:12 pm

In principio - secondo H.P.L. - esistevano gli Dei Primigeni (nessuno dei quali è mai identificato per nome ad eccezione di Nodens, Signore del Grande Abisso), in genere divinità benevole. Poi vennero le sinistre divinità del Male conosciute come i Grandi Antichi . Questi, a differenza dei Primigeni vengono chiamati per nome (Cthulhu, Azatoth, Hastur, etc.) A questo gruppo originario di Grandi Antichi, Lovecraft aggiunse successivamente molte altre divinità, di rango inferiore. Hypnos, DagonYig, etc. Lentamente, lo scrittore mise insieme le altre strutture necessarie a dar vita a questa mitologia: vennero create delle razze preumane per servire gli Antichi; ne venne stabilita la provenienza (posti reali ed immaginari). Per fornire ai suoi miti una base "storica" , Lovecraft parlò nei suoi scritti, talvolta citandone qualche brano, di un libro maledetto, il Necronomicon, scritto dall' arabo pazzo Abdul Alhazred. Per questo libro, Lovecraft creò addirittura una finta storia così convincente che molti bibliotecari e librai si videro richiedere delle copie. E, per completare questa creazione straordinaria, Lovecraft introdusse nelle sue opere altra "documentazione" riferita a documenti frammentari e intraducibili a proposito della Grande razza, tramandati segretamente da pochi eletti.

Il tema delle storie appartenenti al ciclo dei Miti di Cthulhu riguarda di solito i tentativi ingegnosi e terribili dei Grandi Antichi per riconquistare il loro potere sui popoli della terra manifestandosi in località bizzarre e remote, e facendo intravedere squarci di orrori blasfemi e innominabili.

Le prime storie dei Miti di Cthulhu scritte da Lovecraft comprendono tredici titoli: La città senza nome, La ricorrenza, Il richiamo di Cthulhu, Il colore venuto dallo spazio, L'orrore di Dunwich, Colui che sussurrava nelle tenebre, I sogni nella casa stregata, L'abitatore del buio, La maschera di Innsmouth, L'ombra calata dal tempo, Le montagne della follia, Il caso di Charles Dexter Ward, La cosa sulla soglia.

Ed ecco qui i protagonisti di questo mondo onirico e minaccioso.

AZATHOTH

E' il Signore degli dei Esterni ed esiste sin dall' inizio dell' Universo La sua dimora è posta al di là delle normali dimensioni dello spazio e del tempo, al centro dell'Universo. Le pochissime descrizioni che abbiamo di lui, contenute nel Necronomicon e nei resoconti deliranti di quanti sono stati abbastanza folli dall'evocarlo, parlano di lui come un "mostruoso caos nucleare", portatore di morte e distruzione.

CTHULHU

Dimora nella città morta di R'lyeh,sommersa nelle profondità dell' Oceano Pacifico. Dorme un sonno profondo, molto simile alla morte, in attesa di risvegliarsi. Quando R'lyeh risorgerà dalle acque, i suoi adoratori la raggiungeranno e apriranno il grande portale di pietra dietro cui Cthulhu attende. Allora esso si risveglierà per riaffermare il proprio dominio sul mondo, servito dai suoi schiavi, gli Abitatori del Profondo. E' un mostro dai contorni vagamente antropoidi, ma con il capo di un polipo munito di tentacoli, un corpo scaglioso, artigli prodigiosi alle zampe anteriori e posteriori, e grandi ali sul dorso. Il culto di Cthulhu è molto diffuso sulla Terra, soprattutto presso quelle comunità e quei popoli che vivono vicino al mare.

DAGON

Signore degli Abitatori del Profondo. Un essere anfibio di enormi dimensioni che vive nella profondità degli oceani insieme ai suoi seguaci. E' l'unica divinità lovecraftiana tratta dalla mitologia reale: gli assiro-babilonesi, veneravano , infatti, un essere pisciforme con le medesime caratteristiche.

HASTUR

E’ il Grande Dio degli Spazi Interstellari. Colui che non deve essere nominato. Dimora presso la stella di Aldebaran, nella costellazione del Toro. Ha la facoltà di viaggiare attraverso lo spazio. La sua forma è sconosciuta. Possiede le sue vittime conferendo loro un aspetto gonfio e scaglioso. Pochi sulla Terra seguono il suo culto, che è particolarmente ripugnante.

YOG-SOTHOTH

Il Tutto in Uno. Dimora negli interstizi tra i piani che formano l'Universo, e appare come un agglomerato di globi incandescenti che cambiano continuamente posizione, unendosi, nascendo e scomparendo. Il suo scopo è quello di penetrare nella nostra dimensione per cibarsi di energia vitale. Ha il potere di viaggiare tra le varie dimensioni dell'Universo, e di raggiungere qualunque luogo nel tempo e nello spazio. molti maghi e stregoni lo adorano sulla Terra. Yog-Sothoth può donare ai suoi seguaci il potere di viaggiare da un piano all'altro dell' universo, e in cambio esige che gli venga aperto un varco per potersi nutrire della vita esistente sulla Terra.

NYARLATHOTEP

Il Caos Strisciante. E' il messaggero dei Grandi Antichi e possiede mille forme diverse, nelle quali si incarna a suo piacimento. I resoconti che abbiamo sulle sue apparizioni ce lo descrivono come un umano dalla pelle olivastra, oppure come un mostro enorme e con appendici artigliate, dotato di un unico osceno tentacolo vermiglio al posto del volto. Altre volte può presentarsi come una cosa nera e alata, e molti sostengono che l' Uomo Nero del sabba delle streghe possa essere un'altra delle sue incarnazioni. Il fine supremo di Nyarlathotep è quello di ideare piani che conducano l'umanità alla pazzia, e molte profezie affermano che verrà il giorno in cui distruggerà l'umanità e il mondo intero.

SHUB-NIGGURATH

Il Capro Nero Dei Boschi dai Mille Cuccioli. Il suo nome viene spesso menzionato nei rituali e nelle formule magiche. E' rappresentato come un'enorme massa nebulosa, che ribolle e si agita in continuazione. Nella massa, talvolta, si possono distinguere tentacoli neri simili a serpenti, grandi bocche bavose da cui cola una saliva verdastra e gambe che terminano con una serie di zoccoli neri. Shub-Niggurath ha molti seguaci sulla Terra, fin dai tempi dei Druidi, e molti popoli delle giungle e delle paludi nascoste lo venerano.


S’NGAC

E’ chiamato “il gas violetto”. Era in contatto con il Re Kuranes, amico di Carter e regnante sulla eterea Serannian prima, poi sulla grande Celephais. A questo re aveva rivelato cose terribili sul Caos Strisciante Nyarlathotep, sul Sultano Demonio Azathoth, e sui Grandi Antichi. Probabilmente S’ngac appartiene a un ciclo di Grandi Antichi di un tempo antecedente, ed è uno degli ultimi esemplari degenerati di quella grande razza.

NATH-HORTHATH

E’ l’antico Dio che regna su Celephais. Egli, innumerevoli anni orsono, l’ha interamente costruita, e perché la sua bellezza duri a sua eterna memoria, l’ha resa incorruttibile. Nonostante questa prova della sua potenza, egli accetta però che nella sua città vengano innalzate preghiere anche a tutti i Grandi Antichi.
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MessaggioTitolo: Re: gli dei primigeni o grandi antichi   gli dei primigeni o grandi antichi Icon_minitimeGio Ago 23, 2007 2:28 pm

gli Antichi Dèi han posto i Maledetti
in sonno. E chi manipola i sigilli
e i dormienti ridesta, è maledetto anch’egli.
E dico ancora: qui chiuse son le càbale
in cui s’asconde il torbido potere
d’infrangere i sigilli millenari
che serrarono Cthulhu e la sua orda. Ho perso
tutta la vita per delucidarle.

La notte s’apre sull’orlo dell’abisso.
Le porte dell’inferno sono chiuse:
a tuo rischio le tenti. Al tuo richiamo
si desterà qualcosa per risponderti.
Questo regalo lascio all’umanità:
ecco le chiavi.
Cerca le serrature: sii soddisfatto.
Ma ascolta ciò che dice Abdul Alhazred:
per primo io le ho trovate: e sono matto.



Abdul Alhazred: Prefazione al Necronomicon
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MessaggioTitolo: Re: gli dei primigeni o grandi antichi   gli dei primigeni o grandi antichi Icon_minitimeVen Ago 24, 2007 2:25 pm

Il Succubo.

L'incubo non era l'unico demone che utilizzava il sesso come arma; aveva un equivalente femminile, il succubo. Secondo il parere della maggior parte dei teologi medievali, gli incubi superavano numericamente i succubi in rapporto di nove a uno, ma le signore supplivano con la pericolosità alla loro inferiorità numerica. Seducenti e persuasive, usavano le loro notevoli attrattive per sedurre gli uomini e portarle alla dannazione eterna.

Francis Barret, che nel 1801 scrisse The Magus, or Celestial Intelligencer, credeva che i succubi corrispondessero alle classiche ninfe dei boschi, opure discendessero da queste: "E vedendo che i fauni e le ninfe dei boschi erano preferibili agli altri [spiriti], in seguito generarono tra loro la propria prole, e alla fine intrapresero vincoli coniugali con gli uomini, immaginando che, tramite tali accoppiamenti, dovessero ottenere un'anima immortale, per sé e per la propria discendenza". In altri termini, le ninfe cercavano di diventare un po' più umane accoppiandosi con i mortali.

Quel che accadde invece fu che quegli umani misero a repentaglio o sacrificarono le proprie anime immortali indulgendo in tali rapporti sacrileghi. I santi, in particolare, venivano presi di mira dei succubi: Sant'Antonio d'Egitto, il primo monaco cristiano, fu tormentato di notte da un succubo che "lanciava pensieri immondi a suo modo" e "imitava tutti i gesti di una donna"; il suo discepolo, sant'Ilario, riferisce di essere stato "circondato da donne nude". Quando sant'Ippolito, che morì nel 236 d.C., fu avvinicinato da una donna nuda, le gettò addosso la propria pianeta, e lei si trasformò istantaneamente in un cadavere (ciò che era fin dal principio, prima che Satana la facesse camminare di nuovo). E in un triste esempio, riferito dal vescovo Ermoalus di Verona, un eremita fu talmente consumato dalla lussuria nei confronti di una bella succube, che fornicò con lei più e più volte, e morì di sfinimento nel giro di un mese.

Un altro incubo

Nel sonno è abbastanza comune avere il respiro affannoso, oppure avvertire un congestionamento al petto. Tali sensazioni di soffocamento erano spesso attribuite ad un demone conosciuto come incubo (mare in inglese); poiché abitualmente tali creature effettuavano le proprie visite di notte, nei paesi anglosassoni finirono per essere chiamate, insieme ai sogni che ispiravano, nightmares (incubi notturni). Durante la notte, si supponeva che l'incubo si appollaiasse sul petto della vittima, comprimendolo fino a lasciarlo senza fiato. In The Philosophy of Sleep, scritto nel 1830 da Robert Macnish, l'incubo all'opera veniva descritto in tal modo: "Una mostruosa megera che gli si acquatta sul petto, muta, immobile e malevola; un'incarnazione dello spirito maligno, il cui peso intollerabile gli comprime il fiato facendolo uscire dal corpo e il cui sguardo fisso e letale, incessante, lo pietrifica d'orrore e gli rende insopportabile l'esistenza stessa".

Anche le belle fanciulle giovani erano estremamente vulnerabili all'aggressione. Come scrisse Erasmus Darwin (1731-1802):

"Nell'incubo svolazza, tra la bruma serale,
Su palude, lago e acquitrino, tozzo demone del male;
Fanciulla d'amore smarrita, nel sonno va cercando
Sul petto le si posa, lì si acquatta ghignando...

Riverso sul cuscino il capo avvampato affonda,
Esanimi dal letto pendon candide membra;
Con ansiti repentini già cessa di fluttuare
Nel soffocato afflato il palpito di quel cuore".

Infine, si riteneva che anche i cavalli corressero pericolo da parte dell'incubo, ma per qualche motivo sembra che una pietra appesa in alto nelle scuderie li proteggesse.


[tratto da: Robert Masello, Creature delle Tenebre, Armenia, Milano 1997, pp. 54-58, 61,62]

altre info: http://www.clubghost.it/misteri/i/incubi-.htm
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